Quest’anno, calcisticamente parlando, stava consacrando definitivamente mister Domenico Lo Russo che, nonostante la breve carriera da allenatore, ha già ottenuto risultati importantissimi frutto di tanto lavoro, passione e preparazione. L’Under 15 dell’Unipomezia era infatti in piena corsa per la promozione nei Regionali, che al momento resta in sospeso in attesa di notizie più certe in merito alla ripresa o non del campionato. Focalizzando i riflettori su mister Lo Russo, il tecnico analizza la sua esperienza con i colori rossoblù partendo però dagli esordi della propria carriera. “Dopo aver giocato 24 anni a calcio arrivando fino alla Serie D, ho scelto di intraprendere il percorso da allenatore e devo dire che mi si è aperto un mondo totalmente diverso. Tutto è iniziato dalla mia ultima avventura in Prima Categoria al Real Tuscolano quando una volta appesi gli scarpini il mister mi ha dato l’opportunità di poterlo affiancare. Intanto avevo iniziato anche a studiare per prendere il patentino. Successivamente mi hanno affidato la panchina della Juniores Primavera e quella fu una stagione pazzesca arrivando in semifinale. Poi ho preso l’Uefa B ed ho avuto l’onore di stare al fianco di Alboni nella Lazio e di Bolic al Savio; è stata una fortuna apprendere consigli da due grandissimi allenatori come loro studiandoli anche in allenamento. Poi ebbi un’esperienza al Tor de Cenci con gli Allievi Fascia B Regionali, una stagione quella abbastanza travagliata ma alla fine sempre positiva. Successivamente è iniziata la mia avventura all’Unipomezia, dove sono al terzo anno. Mi si è presentata questa occasione ed è sicuramente la più importante, conosciamo tutti le ambizioni della società e qui si può lavorare nel miglior modo possibile. Ho iniziato con i classe 2002. Il primo anno incontrammo qualche difficoltà mentre nel secondo ci siamo salvati senza troppi affanni. Inoltre, questo gruppo forma oggi l’Under 19 e questa è già una bellissima soddisfazione a livello personale. Dietro c’è stato tanto lavoro e impegno da parte dei ragazzi. Quest’anno stavamo facendo benissimo con i 2005 ma purtroppo siamo stati costretti a fermarci. Sono comunque molto soddisfatto anche per il rapporto che si è creato con i ragazzi e per i riscontri positivi che ho con i genitori, riesco a farmi seguire e loro si impegnano moltissimo. Il ruolo da allenatore mi piace e starei sul campo H24. Resto dell’idea che la categoria in sé non conti, ma ognuna, soprattutto a livello giovanile, può darti modo di crescere e migliorare. Ma in ogni caso bisogna essere molto preparati e studiare. La mia ambizione è prendere il patentino Uefa A ed ampliare sempre più la conoscenza della materia”.
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